Raid in Carinzia e visita al Porsche Museum Helmut Pfeifhofer - Gmünd

Agosto 2020

Museo_Porsche_Gmund

L'Austria conserva ancora qualcosa dello spirito Mittel-Europeo che permea la vita e le opere della famiglia Porsche ... a partire da Ferdinand, nato nell'impero austroungarico a Maffersdorf (Regno di Boemia, oggi Vratislavice nad Nisou ... Ferdinand fu cittadino cecoslovacco dal 1918 al 1934) e che continua tuttora.

Senza bisogno di addentrarsi nella storia più lontana del marchio, che abbiamo avuto modo di discutere in altri articoli (gli inizi con l'elettrica Lohner-Porsche; l'esperienza accumulata in Austro Daimler; l'epopea delle Mercedes-Benz SSK; gli scopiazzamenti con Ledwinka; i trionfi con la rivoluzionaria Auto Union da Grand Prix; le relazione pericolose con il regime nazista, etc), non bisogna dimenticare che la produzione che porta il nome del suo creatore ebbe inizio in un ameno villaggio della Carinzia: Gmünd.

Non potevamo quindi esimerci dal compiere uno dei nostri quasi rituali "pellegrinaggi" estivi che ci ha portato, a visitare il museo fondato negli anni '80 da un appassionato (Helmut Pfeifhofer), e tuttora un punto di riferimento fra le collezioni private accessibili al pubblico, non foss'altro per il luogo iconico nel quale è situato, a pochi passi dal capannone dove le prime "356" in alluminio furono assemblate alla fine degli anni '40 del secolo scorso. Prima quindi che la produzione si spostasse a Stoccarda e che fosse adottato l'emblema che riprende la giumenta che fa bella mostra di se sullo stemma della città tedesca.

Il percorso attraverso le alpi, svolto in condizioni atmosferiche non sempre ottimali, ci ha anche portato sul circuito del Red Bull Racing (lo storico Zeltweg). Non potevano mancare anche una salita sulla Strada alpina del Grossglockner ed una fermata alla cittadina di Zell-am-See, un'altra delle sedi storiche della famiglia Porsche e teatro del famoso grand prix automobilistico sul ghiaccio.

La auto (rigorosamente Porsche, ovviamente) che abbiamo utilizzato in questo raid (circa 2500 km in tre giorni) sono state "Fiona" (1977 911 Carrera 3.0 coupé Oak Green Metallic) e "Bellatrix" (1993 964 Turbo 3.6 "black on black"). Nessuna noia meccanica da segnalare (a parte il fusibile della ventilazione dell'abitacolo cotto sulla 3.0); consumi molto contenuti per la prima (circa 10,5 km/l di media) e naturalmente più alti per la seconda (cira 7.5 km/l) a pari velocità (allegro andante).
La pioggia molto abbondante ci ha creato qualche problema di visibilità, mentre i pneumatici (Yokohama Advan Sport nuovi, montati per l'occasione sulla Turbo; Falken con un paio di stagioni sulle spalle per la 3.0) e le sospensioni hanno fatto un ottimo lavoro sull'asfalto bagnato ed anche sul fango che in molti punti aveva letteralmente invaso la sede stradale. L'autobloccante della Turbo ci ha fornito un margine di sicurezza ulteriore ma l'andatura prudente in quelle condizioni limite ha fatto si che la 3.0 non ne patisse troppo l'assenza.

Abbiamo trovato due gravissimi incidenti in Carinzia che ci hanno perdere tempo ... ragazzi, quando si va in auto (o in moto) per divertirsi senza farsi male occorre usare la testa oltre che il piede!

Torneremo sicuramente in futuro, in quanto vogliamo soffermarci con più attenzione su altre "chicche" nascoste della regione, come il Military Aviation Museum di Zeltweg, attualmente chiuso per manutenzione.

AGGIORNAMENTO AGOSTO 2024 - Da Steyr a Villach

Siamo tornati in zona nell'estate del 2024 con Fiona.

Il nostro viaggio è iniziato da Steyr, che è una città piacevole con una ricca storia e un patrimonio industriale. Situata alla confluenza dei fiumi Enns e Steyr, è una delle città più antiche dell'Austria, con una storia che risale a più di mille anni fa. Steyr è nota per la sua architettura medievale ben conservata, tra cui il pittoresco centro storico con le sue strade strette, la Bummerlhaus, una delle case più antiche dell'Austria oggi sede di una banca, e la chiesa parrocchiale gotica. Oltre all'industria delle armi da fuoco (Steyr Mannlicher), la città vanta una ricca storia nella produzione di automobili e trattori, tramite quella che oggi è diventata Steyr-Daimler-Puch ... dalle biciclette ai camion e persino ai carri armati. Oggi Steyr fonde la sua eredità industriale con attrazioni culturali e storiche, rendendola una destinazione popolare per i turisti interessati alla storia e ai progressi tecnologici dell'Austria oppure più semplicemente per gustare una birra locale nei locali che si affacciano sulla piazza centrale. La città ospita anche diversi eventi culturali, tra cui il festival estivo che si svolge nella già nominata piazza centrale e nel vicino Castello Lamberg, del quale erano in corso i preparativi proprio durante la nostra visita.

Lasciando Steyr con direzione sud, si può scegliere fra due differenti percorsi: quello più ad est che costeggia le prealpi dell'alta Austria ed il parco nazionale Kalkalpen fino alla rinomata località sciistica di Schladming, oppure la statale 145, più a Ovest. Essa passa per la famosa stazione termale di Bad Ischl, luogo celebrato per la storia d'amore fra Francesco Giuseppe e Sissi, con l'Imperatore che lo scelse per la sua sua residenza estiva, e costeggia pittoreschi laghi dalle limpide acque (Traun e Hallstatt).

I due percorsi convergono al villaggio di Radstadt e conducono a Obertauern.

Essa è una delle località sciistiche più alte dell'Austria, garantendo una stagione sciistica lunga e affidabile grazie alla sua elevata altitudine e all'abbondanza di neve. Obertauern è famosa non solo per le sue ottime piste da sci, ma anche per un episodio interessante legato alla storia della musica popolare: la visita dei Beatles. Nel marzo del 1965, i Beatles scelsero Obertauern come location per girare alcune scene del loro secondo film, "Help!". Le scene ambientate sulla neve furono girate proprio sulle piste di questa località sciistica. Durante le riprese, i Beatles soggiornarono in un hotel della zona (all'ingresso del quale fa ancora oggi bella mostra una statua dei Fab Four), e i fan affollarono Obertauern per avere un'occasione di vedere la band. In un aneddoto curioso, dato che i Beatles non sapevano sciare, furono sostituiti da controfigure locali per alcune delle sequenze sulle piste. I musicisti trascorsero comunque del tempo nella stazione sciistica, godendo dell'atmosfera rilassata e della bellezza alpina. Questo legame con i Beatles ha aggiunto un tocco di fascino culturale a Obertauern, che oggi è ancora ricordato per questo evento storico. La località continua a essere un'attrazione popolare sia per gli appassionati di sci che per i fan dei Beatles che desiderano ripercorrere le orme della leggendaria band.

Fermata d'obbligo sulla sommità del passo per foto con mucca pezzata come da copione e siamo già ripartiti per la tappa turistica successiva, il suggestivo Castello di Mauterndorf, edificato nel XIII° secolo sul luogo della stazione doganale posta su una antica strada romana. Il castello appartenne al Capitolo del Duomo (Arcivescovo) fino 1806 e funse da centro amministrativo, dopodiché passò in proprietà allo Stato e cominciò a cadere in rovina fino al risanamento risanato negli anni ottanta del secolo scorso. Oggigiorno il Castello di Mauterndorf si presenta come costruzione storica impressionante dal ricco passato. Le sale, gli spazi dal soffitto a volta e le camere private sono luoghi che ospitano una mostra avvincente, il Museo paesaggistico del Lungau, un centro culturale regionale ed un esercizio gastronomico.

Riempita la borraccia nelle fresche acque che sgorgano dalla fontana antistante il castello e continuando verso sud, dopo poche decine di km si arriva finalmente a Gmünd. Su una collina sopra il centro storico del paese si trovano le rovine dell'omonimo castello, anch'esso risalente alla metà del XIII secolo. Nel corso della sua lunga storia fu occupato, distrutto e ricostruito varie volte. Devastato da un incendio nel 1886, fu restaurato a partire dal 1950 e oggi viene utilizzato per spettacoli teatrali, concerti e conferenze. I numerosi cartelli evidenziano però la principale attrazione turistica del luogo, il già noto museo, che accoglie come sempre numerosi appassionati e le loro Porsche nel parcheggio antistante l'ingresso. Una breve visita e poi via per le interessanti strade sulle quali i primi collaudatori della casa, fra i quali ricordiamo il recentemente scomparso Herbert Linge "sgrezzavano" le prime auto prodotte. Tutto da guidare e paesaggisticamente suggestivo il tratto della Katschberg Straße (B99) che costeggia il fiume Lieser che serpeggia sotto i piloni dell'autostrada sovrastante.

Ancora qualche km ed attraversiamo Spittal an der Drau, alla confluenza della Drava con il già menzionato Lieser. La cittadina ha una storia millenaria ed è ricchissima di monumenti storici (chiese, palazzi, architetture civili e militari), nonché una delle più grandi collezioni private di trenini in miniatura.

Le strette valli prealpine stanno ormai lasciando il passo alle larghe pianure alluvionali costellate di villaggi agricoli. Una rapida fermata per uno strudel e già siamo in vista di Villach, importantissimo crocevia per il traffico passeggeri e commerciali in tutta la regione Alpe-Adria. La città mantiene un certo aspetto storico ma è stata in realtà quasi completamente ricostruita dopo essere stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati durante la IIGM.

Dopo una breve visita si riparte ... l'Italia è ormai vicina e con essa le temperature asfissianti, che noi si affronta sprezzanti con il solo ausilio di tetto apribile e vetri posteriori a compasso.

Ancora una volta Fiona si comporta degnamente ... sola nota negativa per il rotore dello spinterogeno che decide di lasciarci definitivamente all'altezza di Tolmezzo. Una sosta di qualche ora in attesa del ricambio in un ristorante, gustando pietanze locali e socializzando con la gente del posto e si può finalmente ripartire verso la costa adriatica e le sue spiagge.

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