Si e' aperta in questi giorni oggi (1 Luglio 2020) la mostra "Porsche 356 - 70 years", che terra' banco per alcune settimane al museo "Autoworld" di Bruxelles. La descrizione ufficiale,
la potrete trovare (in diverse lingue) sulla pagina dell'evento .
Le nostre impressioni generali
Una iniziativa apprezzata e logisticamente impegnativa nella fase "post (?) Covid". I modelli esposti erano non erano moltissimi, ma alcuni veramente interessanti.
Purtroppo, a causa delle note limitazioni dello spazio espositivo ad Autoworld, non e' stato possibile disporre tutte le autovetture
in modo da consentire una vista a 360 gradi. Frustrante poi, ma questo e' usuale in quasi tutti i musei, l'impossibilita' per gli interessati di poter osservare la meccanica delle vetture: una gustosa occasione persa, visto
che molte delle auto esposte montavano il mitico motore Porsche Type 547 , meglio noto come "Fuhrmann" .
Qui di seguito una selezione delle auto esposte, mentre in chiusura la galleria fotografica completa.
1948 "Gmund". Questa vettura (come alcune altre) l'avevamo gia' vista esposta ad Interclassics Brussels 2018 in occasione dei 70 anni di Porsche.
Si tratta di una delle 44 "356/2" con carrozzeria in alluminio costruite nel villaggio austriaco di Gmünd prima che
la produzione si trasferisse a Stoccarda nel 1950. Con questa auto la nota rallysta svedese Cecilia Koskull vinse il Midnattsssollrallyt . Fu questa per Porsche la prima di una lunga serie di vittorie internazionali.
1950 Pre A Cabrio. Costruito in 327 esemplari. L'originale 356, in seguito chiamato "pre-A" per distinguerlo dai modelli successivi,
è facilmente riconoscibile grazie al suo parabrezza diviso.
A partire dal MY 1952 questo è stato sostituito da un unico parabrezza curvo.
Il motore raffreddato ad aria 4 cilindri boxer da 1100 cc / 40 CV scomparve all'inizio del 1954 e fu
sostituito con un'unità da 1300 cc / 54 CV
1952 Pre-A.
Come ricordato precedentemente, a partire dal modello 1952 la "Pre-A" ricevette un parabrezza curvo ed il motore crebbe
fino a 1300 cc. Successivamente nel 1954 la crescita di cubatura aumento' a 1.5 l e subito dopo 1.6 l.
1955 Pre-A Speedster.
Una delle prime Speedster, costruita su iniziativa di Max Hoffmann, l'importatore Porsche negli USA. Questo esemplare
ha ancora i primi cerchi e le luci posteriori piccole. Si tratta di un esemplare preservato e molto raro. I sedili sono
ancora quelli originali in vinile ed imbottiti.
1956 Denzel 1300 DK 142.
Una di circa 300 esemplari. Denzel era un costruttore austriaco originariamente concorrente di Porsche. Raggiunse
popolarita' internazionale con l'eccezionale vittoria all'Alpine Rally 1954. Costruiva solamente vetture aperte,
similmente alle prime Porsche. Sviluppo' componentistica VW migliorata ed in qualche occasione utilizzo' persino
motori Porsche. Carrozzeria in alluminio.
1957 356 Carrera Zagato.
Replica (una delle 9 costruite su base 356 originale) di "Zagato Classiche" dell'esemplare unico che ando'
distrutto. Una "operazione nostalgia" di qualche anno or sono, di cui potete leggere alcuni dettagli qui
1958 Beutler.
Bella interpretazione (esemplare unico basato su una 356 A) del costruttore svizzero noto soprattutto per le sue carrozzerie aperte su base VW.
Beutler costrui' anche 5 "4 posti" su base 356 B.
1958 Speedster 1600 Super
Originariamente la Speedster era una versione supereconomica che si poneva in concorrenza con le produzioni britanniche, meno costose e che strizzava l'occhio alla competizione. Oggi e' invece la versione con le quotazioni
piu' alte essendo considerata la quintessenza della sportivita' e dello spirito Porsche. Quello esposto, interamente restaurato, e' uno degli ultimi costruiti, dotato del desiderabile motore "super".
Combinazione rara e ricercata.
195? Speedster Carrera GT.
Il "Sacro Graal" delle Speedster: una delle 167 equipaggiate con il celeberrimo
"Fuhrmann" a 4 assi a cammes, qui nella versione da 1498 cc e 115 cv che equipaggiava anche le 550.
Portiere, cofani, ruote costruite in alluminio. Ha corso a Le Mans, N-Ring ed Hockenheim ... proprio come era previsto
facessero questo genere di vetture, non certo concepite per fare il figo al bar come alcune interpretazioni attuali. Nota: la tabella espositiva indicava 1960 come data di costruzione, ma si tratta di un errore, visto che la
produzione della Speedster fu interrotta nel 1958.
1960 356 B (T6) Carrera 1600 GT.
Auto estremamente rara, si tratta di uno dei 3 esemplari di BT6 1600 GS/GT equipaggiati con il già ricordato motore
"Fuhrmann" a 4 assi a cammes, doppia accensione, cuscinetto a rulli ed albero motore Hirt, da 135 cv. L'auto venne consegnata nel 1962 a Wilhelm Bartels, che la utilizzò in varie corse
in salita. Restaurata nel 2003 a seguito di un cosiddetto "barn find" (era rimasta ferma per 25 anni).
1960 Carrera Abarth.
Anche questa vettura molto nota e gia' vista in varie occasioni. Sarebbe stata un complemento d'eccezione al fornitissimo
"Abarth Works Museum" che abbiamo visitato recentemente. Una delle 21 costruite, commissionate da F. Porsche a Carlo Abarth in
quel di Torino. Collaborazione poco nota ai profani ma importantissima e dal gusto "mitteleuropeo". Telaio di 356 BT5, il
"Fuhrmann" arrivava a 135 cv in configurazione corsa. Leggerissima, arrivava a 778 kg grazie al diffuso uso dell'alluminio, anche per i sedili
e le portiere.
1960 D'Ieteren Roadster.
Fra il 1960 ed il 1962 d'Ieteren costrui' in Belgio 724 modelli di 356 B Roadster, di cui circa 300 sono ancora in
circolazione, grazie alla alta qualita' universamente riconosciuta a queste creazioni. Molte Roadsters furono destinate
al mercato USA, orfano della Speedster e spedite al vulcanico importatore Max Hoffman. Quella esposta e' una tarda
BT6 Roadster bi-griglia, delle qualli sono stati prodotti solo 249 esemplari.
1960 356 T6 Polizei.
Una delle 6 costruite per la polizia autostradale tedesca, di cui solo 3 rimangono sono sopravvisute. Fu scelta
per il mix di comportamento stradale, accelerazione e velocita' di punta. Adottano un motore specialmente preparato
secondo specifiche "Polizei" ed un cambio "lungo" per consentire velocita' di punta maggiori rispetto a quelle della
maggiorparte delle auto allora circolanti (qui Rudolf Uhlenhaut si sta scompisciando dalle risate)
1963 356 Carrera 2 GT.
Dal 1962 in poi, la Carrera 2 GT avrebbe soppiantato l'originale - con quel "2" che starebbe ad indicare, a seconda delle fonti, il nuovo motore "Fuhrmann" da 2 litri o il fatto che si trattasse della seconda iterazione del
modello. Il peso era ridotto al minimo con pannelli in alluminio, finestre in perspex e un interno spogliato a poco più di un sedile e un volante. Freni a disco sulle quattro ruote, soli 16 esemplari costruiti.
Una vera "dura e pura"
1963 356 B Carrera 2 GS Cabrio.
La 356 A fu sostituita a partire dall'anno modello 1960 con una 356 completamente ridisegnata
B (T5). Senza dubbio questa Carrera 2 Cabriolet, con il motore "Fuhrmann" nella versione definitiva da 2 litri, è la variante più rara di questo modello, che fu costruito in 446 esemplari nelle versioni coupe' e cabrio.
Questa vettura particolare è stata consegnata nuova negli Stati Uniti in bianco avorio. È stato sfortunatamente cambiato durante un restauro completo eseguito in Belgio qualche anno fa.
1963 356 B 2000 GS/GT Carrera 2.
Una delle 356 piu' rare e ricercate. Solamente 446 lasciarono la fabbrica fra il 1962 ed il '64, con telaio BT5 o BT6 ed il motore "Fuhrmann" nella versione definitiva da 2 litri. Una bestia! Qui un esemplare da competizione,
spogliato di tutto il superfluo.
1963 356 C Cabrio.
1964 356 C Coupé.
La B lasciò il posto alla C in occasione del MY1964. Le differenze sono minime e soprattutto a livello di meccanica (cerchi ruota), visto che i dischi sostituirono i tamburi dei freni. 13510 furono costruite. Il modello grigio esposto
appartenne ad un pilota USA ed e' ancora in condizioni originali.
1965 356 C Cabrio.
Il canto del cigno. Nelle fasi finali della produzione, il 1.6 da 75 cv divenne la versione "base". L'ultimo esemplare fu consegnato nel maggio 1966, quando la "911" era in produzione ormai da due anni e mezzo ma ancora mancava
di una vera e propria "cabriolet", per avere la quale l'attesa sarebbe stata ancora molto lunga, per chi non si accontentava della "Targa" ... fino al MY 1983 con la 911 SC Cabriolet.
Note finali
Abbiamo avuto occasione di intrattenerci con il giovane e dinamico Direttore di Autoworld che ci ha spiegato alcune delle misure prese per razionalizzare gli spazi espositivi, a cominciare con la riorganizzazione
della mostra permanente al piano terra, tema che avevmo piu' volte affrontato in queste pagine: ci fa piacere constatare che ci stia avviando verso la strada giusta.
Un ringraziamento va alla addetta stampa Patricia per aver predisposto la nostra accoglienza e quella dei colleghi di "Egzostive" e al veterano addetto al museo André che si e' fatto in quattro per facilitare la logistica.
Voto negativo invece all'ammistrazione comunale che ha chiuso al parcheggio la piazza antistante ad Autoworld senza offrire alternative e senza che lo spazio sia utilizzato per attivita' sportive, ambientali
o culturali. Si tratta di un vero schiaffo in faccia soprattutto agli appassionati che si recano in visita con auto storiche di pregio che potrebbero fungere da richiamo turistico ulteriore se parcheggiate di fronte
all'entrata principale del museo. Purtroppo qui siamo invece di fronte a scelte dettate esclusivamente da una concezione ideologica, irrazionale e talebana che nulla a che fare con la sostenibilita' ambientale.