Porsche 911 Turbo

Porsche e la tecnica

1995_Turbo
Novità mondiale: la Porsche fabbrica ruote a razze cave in lega di alluminio

Ruote della Turbo alleggerite di oltre il 20 per cento

Per rendere le ruote in lega di alluminio possibilmente leggere, la Dr. Ing. h.c. F. Porsche AG ha sviluppato una nuova tecnologia grazie alla quale è possibile realizzare cave le razze delle ruote Questa novità tecnologica mondiale trova impiego per la prima volta nella produzione in serie delle ruote della nuova 911 Turbo.

Le ruote, che rappresentano una parte delle masse non sospese e che di conseguenza influenzano negativamente il comfort vibrazionale, grazie al loro peso nettamente ridotto migliorano il comfort della vettura, la sua maneggevolezza, la caratteristica di regolazione dell'ABS (miglioramento della risposta) e riducono per di più il consumo di carburante.

La riduzione di peso che ne risulta è impressionante. Nel caso della ruota anteriore alta 18 pollici e larga otto pollici, rispetto a una ruota di pari dimensioni realizzata in modo tradizionale si risparmiano 2,6 chilogrammi owero il 23 per cento. Nella ruota posteriore larga dieci pollici, il peso si riduce di 2,9 chilogrammi o del 20 per cento. In conseguenza di ciò, tutte e quattro le ruote che, facendo parte delle masse non sospese possono influenzare negativamente il comfort vibrazionale, pesano 11 chilogrammi in meno, cioè complessivamente 40,8 chilogrammi.

Il cerchio e la raggera (disco) di ogni ruota sono due componenti distinti, che vengono uniti in modo insolubile solo mediante uno speciale procedimento di saldatura (saldatura ad attrito). Nella nuova tecnologia Porsche la raggera viene eseguita cava e a forma di stella, con un procedimento di colata a bassa pressione che ha reso possibile uno spessore di parete più piccolo di quello di una ruota fabbricata in modo tradizionale. Le zone particolarmente sollecitate della ruota sono rinforzate mediante nervature. Grazie ai profili chiusi delle razze si ottiene una rigidità nettamente maggiore del componente.

Dato che i due elementi della ruota sono separati, il canale del cerchio può essere realizzato senza necessità di usare una conchiglia complessa. Inoltre è possibile variare a piacimento la larghezza dei cerchi ruota. Poiché il cerchio e la raggera presentano superfici di giunzione a simmetria di rivoluzione, per l'unione dei componenti si impone la saldatura ad attrito. Questo procedimento garantisce la massima qualità, riproducibilità, monitorabilità e la migliore precisione. In linea di principio la saldatura ad attrito nell'industria automobilistica non è una novità, ma sinora non è mai stata adottata nell'ambito della produzione in serie delle ruote.

La Porsche AG è la prima Casa automobilistica del mondo che impiega di serie le ruote in lega di alluminio fabbricate con la tecnologia a razze cave. La Porsche 911 Turbo, che circolerà sulle strade dall'aprile 1995, sarà equipaggiata di serie con le ruote a razze cave. D'altro canto la Porsche propone questo nuovo procedimento produttivo anche ad altre imprese, attraverso la Porsche Engineering Services (PES), il reparto preposto allo sviluppo per conto terzi a Weissach.

La Porsche già a metà degli anni Sessanta era la prima Casa automobilistica tedesca che sviluppò una ruota in alluminio. Il popolare cerchio Fuchs nel design a stella, a partire dall'anno modello 1967 divenne il segno distintivo della 911 S sportiva. Sino agli anni Ottanta il caratteristico cerchio ruota abbelliva in varie misure i modelli 911.


Contributo alla tutela ambientale

Nuovo sistema di monitoraggio dei gas di scarico per la 911 Turbo

La Dr. Ing. h.c. F. Porsche AG, impiegando quale prima Casa automobilistica nella nuova 911 Turbo il sistema di monitoraggio dei gas di scarico OBD (diagnosi on board della seconda generazione), ridisegnato e installato sulla vettura, si propone come punto di riferimento mondiale in tema di rispetto ambientale. Con questo sistema la Casa di Stoccarda dà un ulteriore contributo alla tutela delľ'ambiente - dopo l'introduzione del catalizzatore metallico con sonda Lambda, particolarmente efficiente e longevo, adottato dalla Porsche quale prima Casa automobilistica del mondo.

Con questo passo il Costruttore di vetture sportive sottolinea che la conformità alle norme antinquinamento vigenti non è soltanto una cosa scontata, bensì che la Porsche introduce le migliorie anche molto prima che siano prescritte per legge. La continua ottimizzazione, il continuo miglioramento della compatibilità ambientale del prodotto alla Porsche assume un ruolo di primaria importanza e fa parte dei principi fondamentali della Casa. Tenendo presente queste linee guida, la Porsche AG cerca di eliminare la contraddizione tra vetture sportive e compatibilità ambientale.

Emissioni ridotte al minimo

Ricerche condotte dall'EPA (Environmental Protection Agency) negli USA provano chiaramente come eseguendo periodici controlli e interventi di manutenzione degli esistenti sistemi di depurazione sia possibile ridurre le emissioni del 30 per cento. Una riduzione del 15 per cento delle sostanze inquinanti sarebbe possibile usando carburanti più puliti, e soltanto il due per cento si potrebbe conseguire attraverso un ulteriore abbassamento dei valori limite per veicoli nuovi. In seguito a questi rilevamenti, i legislatori californiani introdussero la diagnosi on board I, impiegata dalla Porsche a partire dall'anno modello 1991. Si tratta di una prova elettronica della funzionalità di pochi componenti come ad esempio del sistema di iniezione.

A partire dal model year 1996 tutte le Case dovranno equipaggiare i propri modelli destinati al mercato USA con I'OBD II decisamente più voluminosa.

La Porsche come progetto pilota equipaggerà con la nuova tecnologia non solo le 911 Turbo destinate agli USA, bensì a livello mondiale e sin dalla commercializzazione prevista nell' aprile del 1995. Nello stesso tempo il Costruttore di vetture sportive promuove l'ambita armonizzazione globale della legislazione in materia. Tutte le 911 Turbo prodotte disporranno della stessa tecnologia di depurazione dei gas di scarico - indipendentemente dal Paese nel quale saranno vendute.

Tecnica d'avanguardia

Nella 911 Turbo l'unità centrale di monitoraggio per I'OBD Il è la centralina elettronica di controllo motore delľ'ultima generazione, il Bosch Motronic M 5.2. L'entità delle funzioni di gestione e di controllo ha richiesto la moltiplicazione della potenza elaborativa. Infatti già tre quarti del software elaborativo servono per ridurre i consumi e le emissioni allo scarico nonché per la diagnostica. Oltre a ciò la dotazione di sensori deve essere integrata con due sonde Lambda supplementari (per il monitoraggio della funzionalità delle marmitte catalitiche).

L'OBD II è in grado di rilevare anomalie di funzionamento o guasti inerenti le marmitte catalitiche, le sonde Lambda, l'impianto di alimentazione del carburante, l'immissione di aria addizionale e il sistema antievaporazione. Le eventuali perdite di colpi vengono registrate sia riguardo all'aumento delle emissioni che riguardo al pericolo di danneggiare i catalizzatori. Inoltre l 'OBD II tiene sotto permanente controllo anche tutti gli altri componenti della vettura che sono collegati con la centralina elettronica e che in caso di guasto potrebbero dar luogo ad un aumento delle emissioni.

Qualsiasi scostamento dal valore desiderato viene memorizzato e, se possibile, corretto dall'OBD I, e viene segnalato visivamente al conducente per mezzo di una spia di avvertimento. In tal caso il conducente dovrebbe rivolgersi senza indugio al Servizio Assistenza della Casa. In officina sono possibili diagnosi rapide e affidabili con individuazione sicura e sostituzione veloce dei componenti difettosi.

Il vantaggio dell'OBD II sta nell'immediato rilevamento e segnalazione degli inconvenienti. Ma soprattutto è di gran lunga maggiore l'entità dei controlli eseguiti rispetto all'analisi dei gas di scarico obbligatoria a cadenza biennale in Germania, e il rischio di diagnosi errate diminuisce. Eseguendo l'analisi dei gas di scarico solo ogni due anni, eventuali inconvenienti e guasti restano nascosti per un periodo prolungato, a meno che non vi siano correlate sensibili anomalie di funzionamento del motore che inducono il cliente a portare la vettura in officina.

La Porsche era coinvolta sin dagli inizi

Già nel 1966 in Casa Porsche venne costruito un banco a rulli per il controllo delle emissioni, che fu il primo in Europa ad ottenere dall'autorità americana competente per le questioni ambientali l'omologazione per l'esecuzione di analisi ufficiali delle emissioni allo scarico. Con tale passo dispendioso la Porsche si dichiarò inequivocabilmente a favore della tutela ambientale, assumendo successivamente ripetute volte il ruolo di pioniere. Tecniche innovative come gli impianti di iniezione a gestione elettronica, la preparazione ottimale della miscela, la fasatura variabile e la conformazione ottimale della camera di combustione, resero possibile il raggiungimento di valori minimi nelle emissioni non trattate e nel consumo specifico di carburante. Vi si aggiunsero provvedimenti secondari come il trattamento successivo dei gas di scarico, la tecnica turbo e l'impiego di condotti di aspirazione specificamente tarati.

La Porsche dispone di una grande esperienza nella depurazione dei gas di scarico di motori di elevate prestazioni. Già sin dal momento dell'introduzione della marmitta catalitica in Europa, la Porsche era in grado di proporre versioni con e senza impianto di depurazione, di pari potenza, ragion per cui la versione pulita fu presto accettata dagli acquirenti. La Porsche fornì anche su pista la prova della durata dei catalizzatori. Già nel 1986 tutte le vetture della serie da corsa "944 turbo Cup" montavano l'impianto antinquinamento.

Nel 1988 la Porsche introdusse il supporto metallico quale catalizzatore principale. Questo tipo di catalizzatore presenta vantaggi sostanziali rispetto alle tradizionali marmitte catalitiche con supporto ceramico. Un catalizzatore metallico è infatti meno sensibile alla rottura e sopporta temperature del gas di scarico più elevate, le quali si hanno automaticamente nelle vetture sportive di elevate prestazioni. In tal modo, il catalizzatore metallico raggiunge rapidamente la temperatura di regime di 250 gradi circa, a partire della quale il processo chimico di trasformazione delle sostanze inquinanti si svolge in maniera ottimale.

Inoltre la Porsche era tra le prime Case automobilistiche che hanno adottato esclusivamente catalizzatori con sonda Lambda. Nel 1988 la Porsche era tra le prime Case costruttrici a introdurre le sonde Lambda del tipo riscaldato, che raggiungono più rapidamente il pieno rendimento.

Con queste soluzioni tecniche la Porsche ha contribuito in misura decisiva allo sviluppo del catalizzatore, dando quindi un contributo prezioso alla tutela dell'ambiente. Con l'adozione di serie della diagnosi on board l1 sulla nuova 911 Turbo, per tutti i mercati del mondo, la Casa costruttrice di vetture sportive nuovamente scatta in avanti per amore dell'ambiente.

Istituzione del centro ricerche emissioni prevista a Weissach

Un'ulteriore conferma della competenza Porsche in tema di tutela ambientale è la decisione delle Case automobilistiche Audi, BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen di istituire il Deutsches Abgaszentrum (Centro Ricerche Emissioni tedesco) nel nostro centro di ricerca e sviluppo a Weissach. Con riserva di approvazione da parte del Bundeskartellamt (ispettorato federale antitrust), le summenzionate Case intendono sviluppare insieme a noi, attraverso attività di ricerca svolte in comune, nuovi procedimenti adatti alla produzione in serie, con l'ausilio dei quali si possano incrementare i tassi di conversione dei sistemi di depurazione dagli attuali 90 per cento a una riduzione delle emissioni di pressoché il 100 per cento.

Tali sviluppi richiederanno un dispendio superiore alla media, che potrà essere sostenuto solo in comune. Attraverso questa impresa in comune le Case automobilistiche tedesche saranno messe in grado di sviluppare il know-how specialistico in modo più rapido ed economicamente vantaggioso. Ciò contribuirà ad aumentare la competitività internazionale.