Porsche e la sicurezza

Sicurezza attiva e passiva all'avanguardia

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Settembre 1994

Trentadue anni di Porsche 911 significano trentadue annI di sicurezza attiva e passiva. Ma gli inizi risalgono a molto tempo prima.

La sicurezza di un'automobile non è un nuovo accessorio o un accorgimento tecnico che si può adottare dalloggi al domandi. La tecnica della sicurezza richiede invece un lungo processo di gestazione. Negli anni cinquanta le automobili non venivano ancora costruite secondo criteri di sicurezza. Oggi, si esige che un'automobile di qualità ofra tuttigli accorgimenti possibili per la protezione degli occupanti: airbag per conducente e passeggero anteriore, protezione contro gli urti laterali, una cellula-abitacolo rigida e una carrozzeria con struttura ad assorbimento d'energia. I capitolato delle Case automobilistiche consapevoli della propria responsabilità, è lardellato di dettagli importanti ai fini della sicurezza.

In questi accorgimenti per la sicurezza passiva, Porsche ha svolto spesso opera da pioniere. Già quando, nel 1964, venne lanciata sul mercato la 911, questa fu la prima vettura sportiva dotata di uno sterzo concepito secondo criteri di sicurezza. Grazie allangolazione del piantone, in caso d'urto l'albero intermedio si sposta lateralmente impedendo che il piantone penetri nell'abitacolo. Unitamente alle cinture di sicurezza a bandoliera -a quei tempi ancora un optional - con la sua novecentoundici Porsche forniva un prezioso contributo alla protezione degli occupanti. Negli anni successivi seguivano preziose soluzioni di dettagli. Il classico volante di legno della prima 911 veniva sostituito dopo pochi mesi con uno in pelle dotato di morbida piastra paraurti. Nel 1974 Porsche adottava di serie un volante di sicurezza con elemento deformabile supplementare. Nel 1987 seguiva un passo decisivo: Porsche fu la prima Casa europea a fornisce neglt USA autovetture equipaggiate di serie con airbag per conducente e passeggero anteriore. Dal 1991 questa Casa tedesca di macchine sportive monta di serie su tutte le sue vetture questo sistema salvavita. Non si era trattato affatto di una progettazione nata dall'oggi al domani. Al contrario, le prime prove con airbags iniziarono alla Porsche già nel 1969.

Nel capitolato dei tecnici si incontrano costantemente esigenze da soddisfare anche sotto l'aspetto del design. 1 primi volanti con airbag appaiono tozzi, perché il sacco gonfiabile occupava uno spazio relativamente grande.

Per la nuova 911 Carrera presentata al pubblico nel settembre del 1993, i tecnici Porsche erano riusciti a piegare più strettamente il sacco gonfiabile, riducendo così sensibilmente lo spazio necessario per il suo alloggiamento. Agli stilisti rimaneva cosi maggiore spazio per la loro creatività. Poterono progettare un volante, la cui linea pulita si distingue ben poco da quella di un convenzionale volante sportivo senza airbag, e che piace soprattutto perché si inserisce armoniosamente nelle linee eleganti della plancia. Ma risolvere la richiesta di un volante di fattura slanciata non poteva limitarsi ad un fattore estetico o tattile. Per un costruttore di vetture sportive il problema più importante da risolvere era il contemporaneo miglioramento del'ergonomia per il conducente.

Il volante snellto grazie ad una soluzione intelligente per l'airbag, permetteva di disporre gli attivatori dell'avvisatore acustico sulla piastra del volante, come si usava da sempre nella maggior parte dei modelli precedenti per le soluzioni senza airbag. Porsche poteva cosi eliminare i due pulsanti sulle razze del volante. Come ai tempi precedenti l'adozione dell'airbag, in caso di pericolo basta che il conducente prema un punto qualsiasi della grande imbottitura del volante per attivarec direttamente il contatto dell'avvisatore acustico, cosa che può costituire un notevole contributo alla sicurezza.

Una protezione ottimale i sistemi airbag la possono però offrire solo unitamente alle cinture di sicurezza. Anche qui Porsche è stata esemplare. Già nel 1956 la Casa offriva cinture addominali per la 356 A. Oggi, le cinture a tre punti fanno ormai parte del corredo standard di ogni automobile.

L'elenco dei fattori di sicurezza contenuti in una Porsche potrebbe continuare; questo indica chiaramente: oggi la sicurezza si incontra in ogni dettaglio. Essa è un elemento complesso che richiede un grande impegno tecnologico. Infatti, con sicurezza non si deve intendere solo la protezione passiva degli occupanti, esistono invece anche altri componenti della vettura che hanno un ruolo determinante: essi sono noti come elementi di sicurezza attiva.

I componenti della sicurezza attiva sono elementi che contribuiscono a prevenire un incidente. Fra questi rientrano le capacità di ripresa così come freni eccellenti, pneumatici dì alta qualità e una tenuta di strada straordinaria. Come costruttore di macchine sportive, Porsche considera caratteristiche ovvie tutti i fattori indicati. Solo grazie all'armonizzazione e all'accurato adattamento di tutti questi singoli componenti, nonché alla messa in pratica di tutte le nuove cognizioni acquisite negli ultimi decenni, è stato possibile che una Porsche - e una 911 Carrera in particolare - incontrasse un tale successo nell'uso giornaliero.

Nella sicurezza attiva, la trazione integrale ha un ruolo tutto particolare quando nelle momentanee condizioni di marcia l'accoppiamento dinamico fra pneumatici e piano stradale, ossia la riserva di sicurezza, diventa un fattore determinante. Distribuendo le forze motrici su tutte le ruote, si riduce la percentuale trasmessa ad una singola ruota. Per cause risalenti alla fisica, un pneumatico è in grado di trasmettere solo una determinata forza - o longitudinalmente come forza motrice, o trasversalmente come tenuta laterale. Quando una componente delle forze viene attivata in misura minore, cresce necessariamente quell'altra.

Come l'ABS, una trazione integrale permanente tecnicamente ottimizzata, impedisce in notevole misura un pattinamento delle ruote assicurando cosi la massima tenuta laterale possibile. Ovviamente, anche l'entità della forza trasversale dipende dal tipo e dalla qualità dei pneumatici nonché dal coefficiente d'attrito del piano stradale, che varia drasticamente sul'asciutto, sul bagnato, sulla neve o sul ghiaccio. In qualunque caso però, grazie alla ripartizione della forza propulsiva su quattro ruote si ottiene una maggiore stabilità e quindi un aumento della sicurezza attiva. Naturalmente, anche l'ulteriore tenuta laterale disponibile raggiunge prima o poi i propri limniti - però qui questi hanno livelli superiori.

Come lo dimostra la nuova propulsione a trazione integrale della Porsche 911 Carrera 4, vi operano concezioni moderne che adeguano automaticamente la distribuzione della forza motrice in funzione del pattinamento delle ruote. L'impostazione del sistema, accuratamente tarato in tutte le condizioni stradali e di marcia, assicura una ripartizione delle forze perfettamente adattata alla situazione momentanea. Un concetto orientato alla guida dinamica ed attiva, che perd offre massima trazione anche su fondo liscio.

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